Direttore Responsabile di Fatto a Latina
L’anno non è preciso ma il tempo trascorso è con certezza molto: un amico appassionato di natura mi manda un articolo sul lupo che tornava nei Monti Lepini. Lo presi in giro: “Ma da noi? I lupi…?”
I lupi vivevano per noi nelle favole; stavano con i santi a cui, in esclusiva, rivolgevano la parola. Il lupo, per noi che eravamo i primi contadini senza conoscere la terra e la fatica, come animale da bestiario. Invece?
Invece il lupo era tornato sul serio, stava discreto sui nostri monti a fare il suo mestiere “cacciare”. Cacciare come fa lui, in compagnia.
Ed ora c’è un aggiornamento. Difficile da immaginare. Ma la realtà spesso supera l’immaginazione: il lupo è venuto a farsi il bagno, al Circeo.
L’annuncio è in una nota ufficiale del Parco Nazionale del Circeo. Dice che “Una volta che un branco si stabilisce in un areale costituisce un nucleo formato da genitori e cuccioli. In media il branco è formato da 5-6 individui che occupano e difendono un vasto territorio, circa 200 kmq. A livello locale attualmente l’Ente Parco ha accertato la presenza di un solo branco e il numero di individui è stabile. I cuccioli nascono in primavera e all’età di un anno lasciano il luogo d’origine alla ricerca di nuovi territori. Il branco difende il proprio territorio allontanando o uccidendo i lupi di altri branchi che tentano di introdurvisi”.
La sostanza: i lupi sono “sbarcati alla marina”. Fieri, occhi profondi erano andati via da decenni, cacciati da noi sapienti che pensavamo la terra fosse solo nostra, invece è anche dei lupi. Lupi di piano, dentro il bosco fitto a fare quella ricerca dell’equilibrio che porta a non far vincere nessuno se non il tutto.
I daini stavano invadendo il parco del Circeo, non avevano antagonisti, ora i lupi faranno il loro contrappeso. Certo il branco che sta al Circeo, non perché di mare, è fatto di tanti Lupo de Lupis, il personaggio dei cartoni animati, la versione buona dell’animale. Al punto che il parco ha lanciato anche una guida indicando come comportarsi in caso di incontro ravvicinato col lupo. Io personalmente consiglio la fuga.
Direte ma qui c’erano i lupi? C’erano sì. E stanno nei timori che le nostre nonne trasformavano in raccomandazione: “attenti la notte che c’è il lupo“, il lupo entrava anche nella vita degli uomini e la notte l’ululato dei lupi versi si confondeva in quello degli uomini che si facevano lupi.
E qualcuno ricorda anche gli orsi nell’adagio che indica che quando devi fare qualche cosa non puoi distrarti: “quando se va pe ursi se va pe ursi“. Pare assurdo, poi ci pensi e in Marsica gli orsi ci sono, come c’erano i lupi, chissà se un giorno davanti da Saporetti, sotto il promontorio del Circeo vedremmo un bell’orso marsicano prendere il sole, magari con gli occhiali, o scendere figo da uno yacht al porto di San Felice con una diva orsetta. E a farli attraccare saranno lupi dagli occhi azzurri.
Ad Alatri Fratelli d’Italia punta i piedi. E reclama un riequilibrio della Giunta. Ha due Consiglieri come la Lega ma è meno rappresentata. Il coordinatore Iovino chiede una verifica.
Venerdì sera il Frosinone di scena al “Penzo” nell’anticipo della nona giornata. I giallazzurri vogliono tornare a fare punti fuori casa dopo 3 sconfitte di fila. Ma l’impegno è severo contro la squadra degli ex Zampano e Novakovich che punta al primo successo interno. Nell’undici ritorna Rohden
Sono due le chiavi di lettura del Consiglio comunale tenuto nelle scorse ore ad Anagni. La strategia del sindaco è stata vincente. Ma lo pone sempre più in bilico a causa dei numeri sempre più stretti. Una vittoria che potrebbe essere come quella del generale Pirro
Il ritorno del lupo al Circeo. Farà il suo mestiere: cacciare. I daini che erano diventati troppi in quell’area. Ma sono l’occasione che ricordare che…
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