VENARIA - La protesta dei lavoratori di «Italia Independent»: «siamo senza un futuro» - FOTO

2022-10-09 12:09:14 By : Ms. Shirley Q

Questa mattina, giovedì 22 settembre 2022, presidio di protesta davanti ai cancelli dell'azienda, in via Emilia 16 a Venaria.

Antonietta ha 52 anni e vive a Venaria ed ha una famiglia.

È stata assunta quando ha aperto la «Italia Independent», l'azienda che produce montature per occhiali da vista e occhiali da sole e di proprietà di Lapo Elkann e che ha sede a Venaria, in via Emilia 16.

Sono passati - giorno più, giorno meno - quasi quindici anni. Ora sta contando i giorni prima che questa avventura finisca, definitivamente. Il motivo? L'azienda ha scelto il concordato ed ha aperto le procedure per il licenziamento dei 26 dipendenti. Solo quattro, a detta anche dei sindacati, rimarranno all'interno ancora per qualche tempo. Ma si tratta di persone che si occupano solamente della parte burocratica.

«Sono preoccupata. Sono una ottica e a 52 anni è dura trovare un'altra occupazione. Per due anni avrei la Naspi. Ma poi? Alcuni dicono che avremmo dovuto svegliarci prima? Forse hanno anche ragione. Ma uno spera sempre che arrivi un acquirente e salvi dei posti di lavoro», prosegue Antonietta. 

Nonostante i 25 milioni di perdite, ogni lavoratore fino a oggi ha regolarmente ottenuto lo stipendio. Anche se, ultimamente, il bonifico arrivava direttamente dal conto personale di Lapo Elkann e non da quello aziendale. 

A mancare, a tutti i lavoratori, sono i buoni pasto: circa 100 euro al mese da marzo a oggi. 

«L'unica magra consolazione è che dovrebbero a breve pagare loro il Tfr», spiega Michele Galasso, sindacalista della Filcams Cgil di Torino, che questa mattina, giovedì 22 settembre 2022, era in prima fila con i lavoratori, nel presidio di protesta davanti ai cancelli dell'azienda.

L'età media dei lavoratori è sui 35 anni. Con alcuni dipendenti più giovani e un picco massimo di poco superiore ai 50 anni. Ovvero nessuno che potrebbe godere del pensionamento anticipato. 

«Da quello che ci risulta - spiega ancora Galasso - Elkann e gli altri soci vorrebbero esclusivamente salvare il marchio, perchè è un brand che all'estero ha molto successo. Cosa ne faranno? Potrebbero affittarlo per iniziative commerciali con altri importanti marchi o per creare una linea esclusiva con un campione dello sport. Non ne abbiamo idea. L'unica certezza è che la catena produttiva a oggi è ferma. Si stanno provando a vendere tutto ciò che c'è in magazzino, magari a qualche stocchista». 

Galasso parla anche delle perdite per il territorio: «Si perde un'azienda, che per ora continuerà ad affittare il capannone ma, a breve, lascerà anche lo stabilimento di Venaria. I lavoratori non andranno più in pausa pranzo qui a Venaria. L'auspicio è che, al termine del lavoro dell'advisor, che sta valutando tutti i conti aziendali, vi sia da parte della società la volontà di dare un contributo ulteriore, a livello economico, a queste donne e a questi uomini che, a oggi, sono senza un futuro».

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