Brand nuovi di occhiali belli che costano poco

2022-10-13 13:31:08 By : Ms. Annabelle Tang

Storie di aspiranti rivoluzionari per incoraggiare gli eco-ottimisti.

Siamo in piena estate, il che significa sole, giornate in spiaggia, campeggio, escursioni, praticamente tutte le attività all’aperto che si possono immaginare. Mentre ci godiamo ciò che Madre Natura ha da offrire, è anche importante mantenere le nostre impronte ecologiche al minimo (e non dimentichiamoci la crema solare). Ogni paio di occhiali da sole che finisce sul nostro viso ha percorso un lungo viaggio, dal design iniziale, passando per la fase dei prototipi, fino alla produzione di massa e purtroppo, lungo la strada, ad ogni tappa i costi ambientali si accumulano. Per nostra fortuna l’occhialeria, un settore che ha tardato a rispondere all'agenda della sostenibilità, ha preso atto della preferenza verso prodotti più rispettosi dell’ambiente, diffusa soprattutto tra i più giovani, e sta finalmente mostrando segni di dinamismo. È comparsa sul mercato negli ultimi anni una nuova generazione di marchi indipendenti che sono apertamente alla ricerca di clienti più interessati a uno stile di vita green che al marchio da sfoggiare sulle stanghette. Il primo problema affrontato è stato quello della montatura, la parte dell’occhiale che richiede più materiale per essere prodotta e che genera più scarti. Una delle soluzioni più pragmatiche arriva da Genusee, un brand di occhiali da sole eco-friendly che crea i suoi prodotti con plastica riciclata da Flint, una città del Michigan dove i residenti sono costretti a bere acqua in bottiglia perché la loro fornitura non è potabile. Per ogni paio di occhiali vengono riciclate quindici bottiglie d’acqua monouso che arrivano direttamente da questa comunità costretta dalle circostanze a generare molti rifiuti di plastica.

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I co-fondatori di Turtl Sunglasses, marchio di Vancouver, si sono conosciuti anni fa tramite la Surfrider Foundation mentre raccoglievano plastica e mozziconi lungo la spiaggia. L’esperienza li ha portati a decidere di avviare un'impresa che hanno inizialmente finanziato con il crowdfounding, via Indiegogo. I loro occhiali biodegradabili sono realizzati a mano sulle Alpi italiane, a Cadore, in collaborazione con una famiglia di artigiani di terza generazione. I materiali delle loro montature sono a base vegetale, una polpa di legno proveniente da fonti sostenibili e, a differenza di tanti altri marchi simili, anche le lenti polarizzate sono di origine vegetale. Una storia simile è quella che racconta Jeremy Lang, il fondatore di Pela, che ha immaginato per la prima volta i suoi occhiali eco-consapevoli, anche questi biodegradabili, durante un viaggio di famiglia alle Hawaii dieci anni fa, quando ha visto di persona l’inquinamento da plastica sulla spiaggia di un posto altrimenti paradisiaco.

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Il produttore di occhiali australiano Le Specs aveva suscitato scalpore nel 2020 con la collezione Le Sustain, una gamma di occhiali economici prodotti per il 23% da erba dei prati raccolta “in modo intelligente” e per il 77% da plastica riciclata, confezionati in sacchetti in jersey upcycled, cotone proveniente da fonti sostenibili e carta stampata con inchiostro a base di soia. Un po’ di erba non è niente a confronto degli occhiali artigianali di David Green Eyewear, fondata nel 2005 a Città del Capo, ispirati all'unicità del mondo naturale. Ogni montatura contiene, letteralmente, un vero frammento di natura: foglie cadute di fico selvatico e olivo, madreperla, canne e una varietà di legni. In modo simile, nel 2020 tre imprenditori si sono uniti per creare appositamente per lo chef televisivo Adrien Descouls degli occhiali realizzati con la roccia vulcanica della regione francese dell’Alvernia, in omaggio alla sua città natale. Sempre rimanendo in Francia, Vuarnet, il marchio di occhiali fondato nel 1957 dall'olimpionico Jean Vuarnet e dall'ottico Roger Pouilloux, resta vicino a casa nelle sue iniziative di sostenibilità. Producono tutte le lenti nella loro sede fuori Parigi con la sabbia raccolta dai fiumi vicino alla capitale e, con l'aiuto della Tara Ocean Foundation, hanno selezionato un nylon biologico a base di semi di ricino, che richiede meno acqua per crescere. Per chi volesse evitare la plastica completamente, ci sono molti occhiali da sole in legno disponibili sul mercato, ma solo perché si tratta di un materiale naturale non significa che sia ecologico. Il cliente consapevole si deve assicurare che gli occhiali siano stati realizzati con legno riciclato o che provenga da una foresta gestita in modo sostenibile. Altrimenti ci si deve rivolgere a Schwood e Huf, che hanno deciso di utilizzare vecchie tavole da skateboard per ottenere montature che sembrano essere state intagliate a mano dal legno più delicato, piuttosto che skateboard rotti, dando nuova vita a materiali già esistenti. Dato che gli occhiali da sole sono un prodotto essenziale per le nostre estati, avere la possibilità di acquistare prodotti con la certezza di non danneggiare l'ambiente ricade nella lista dei lussi della vita postmoderna e, in questo momento in cui la natura si ribella apertamente all’uomo, è l’ennesimo gesto polito ed etico che siamo costretti a fare pubblicamente, con o senza consapevolezza. Dovremmo abbandonare l'acquisto di montature che durano semplicemente una stagione e poi vengono buttate e sostitute con un nuovo modello più alla moda. Questa cattiva abitudine deve scomparire, e non sarebbe così difficile, perché le alternative ci sono: occhiali usati, vintage, fondi di magazzino, materiali riciclati, biodegradabili, naturali, cambi di lenti, stampe 3D, è innegabile che i piccoli marchi dell’occhialeria stanno offrendo l’imbarazzo della scelta.