PARMA. MercanteinFiera Autunno 2022, mostra internazionale di modernariato, antichità e collezionismo, che si svolge sino a domani (domenica 9 ottobre) nei padiglioni delle Fiere di Parma, a buona ragione è stata definita una vera e propria città antiquaria. Infatti, più di mille espositori, convenuti da tutte le piazze europee, esibiscono le proprie scoperte a decine di migliaia di visitatori professionali, collezionisti e cultori della memoria. Un successo che per questa edizione quasi sicuramente supererà come presenze le 51mila registrate durante l’edizione primaverile.
A Parma, nel cuore dell’Emilia e dell’Italia, in questi giorni si possono scegliere tra migliaia di pezzi di stili diversi, verificare le tendenze di mercato, scoprire nuove filiere collezionistiche (dai flipper americani ai sifoni da seltz, dalle biglie di vetro agli occhiali anni ’50, dalle cannucce di bachelite per i pennini da scrittura alle giudecche veneziane in vetro soffiato). Un autentico viaggio nel tempo, in una sorta di storytelling tra componenti d’arredo, opere d’arte, gioielli, mobili ed esperienze vintage.
Durante la pausa forzata dovuta al Covid-19 il Salone ha cambiato pelle. Al centro c’è stata l’acquisizione del marchio MIA Fair, il salone milanese dedicato alla fotografia e all’immagine in movimento, ideata e diretta dal 2011 dal collezionista e imprenditore Fabio Castelli.
In questa 41ma edizione le mostre collaterali proposte da Mercanteinfiera sono quattro e sono dedicate alla nuova collezione d’arte del polo fieristico, al campione automobilistico Tazio Nuvolari, alle sorelle Fontana e ad Alessandro Volta.
Cifra distintiva è ancora una volta il pezzo unico, sia esso un bassorilievo fiorentino del’700, un raro ventaglio di inizio ’900, un eccentrico porta profumi in opalina rosa del 1870, un’opera della celebre pittrice ucraina Sonia Delaunay (1885-1979), il design di Iosa Ghini, Joe Colombo e Vico Magistretti, l’antiquariato dal Cinque all’Ottocento o molto altro ancora.
Appassionati, collezionisti, esperti e migliaia di buyer provenienti anche da Usa, Francia e Cina possono così ammirare opere e oggetti d’arte di un migliaio di espositori (gli stranieri sono il 20%) disposti su 40mila metri quadrati.
«Tutto ciò corrisponde alla volontà di ibridare sempre di più l’offerta espositiva per proporre un’idea di arte “aperta” – dichiara Ilaria Dazzi Exhibition Director di Mercanteinfiera e di Mia Fair. – Arte che includa, ad esempio, il disegno di moda, spesso relegato alla sua valenza commerciale, per coltivare il valore della storia del costume, patrimonio culturale caro anche alle nuove generazioni».
In esposizione su questa ampia superficie si trovano quattro secoli di storia dell’arte affiancati da oggetti iconici del design d’autore (Sottsass, Gio Ponti, Albini, solo per citarne alcuni), della moda vintage (Versace, Chanel, Hermès, LV ecc..),del gioiello antico e dell’orologeria (Rolex, Vacheron Constantin, Audemars Piguet, Patek Philippe ecc..). Un arcipelago di rarità cui si affianca da sempre l’archeologia assecondando l’affermarsi di una nuova tendenza del collezionismo, il cross collecting: un collezionismo eclettico, che ignora le classificazioni a favore di un accostamento inedito e audace tra opere ed oggetti.
Mercanteinfiera in tal senso è un luogo caleidoscopico capace di aggregare esperti, appassionati e collezionisti; un unicum che negli ultimi anni è stato in grado di attrarre con successo, nuovi pubblici e tra questi i giovani. Un risultato non casuale frutto di una strategia di lungo respiro.
Lorenza Abrate, Paolo Barosso, Roberta Bruno, Massimo Centini, Fabrizio Gerolla, Antonio Lo Campo, Massimo Davì, Germano Longo, Roberto Lugli, Enzo Maolucci, Chiara Parella, Beppe Ronco, Delfino Maria Rosso, Pier Carlo Sommo, Roxi Scursatone, Mirco Spadaro, Danilo Tacchino, Patrizia Veglione.
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Vice direttore: Ivano Barbiero
Per il mese di dicembre, proponiamo il sonetto della poetessa torinese Raffaella Frassati.
Sota ’n sol gargh as na va nèch ël di L’ùltim color dle feuje… dëstissà Le vigne grise màire dëspojà Ij crisantem ch’as chin-o dësfiorì
Ma ’l gran a seurt, ël but a docia ardì Tënnra dësfida al gel, lë vlu dël pra A s’ansatiss ëd vita dë stërmà Neu misterios ch’a lija passà e avnì
Antant le professìe për pì ’d na sman-a A arpeteran la gòj universal D’anginojesse dnas a na caban-a
Për sòn i veuj cantete, mèis final Sernù da Dé për pijé soa vesta uman-a Ant la neuit che i ciamoma Sant Natal.
Sotto un sole pigro se ne va triste il giorno / l’ultimo colore delle foglie spento / le vigne grigie, magre e spoglie / i crisantemi chini e ormai sfioriti. // Ma il grano spunta, il virgulto spinge ardito, / tenera sfida al gelo, il velluto del prato / si spessisce di vita nascosta, / nodo misterioso che lega passato e avvenire. // Intanto le profezie per più di una settimana / ripeteranno la gioia universale / d’inginocchiarsi davanti a una capanna. // Per questo voglio cantarti, o mese finale / scelto da Dio per assumere la veste umana, / nella notte che chiamiamo del Santo Natale.
(a cura di Sergio Donna)
In questa rubrica riportiamo alcuni proverbi di tradizione popolare e contadina, in lingua piemontese sul mese di agosto.
Quand a pieuv d’Agost, a pieuv amel e most (Quando piove d’Agosto, piove miele e mosto)
L’ùltim fì as cheuj mai (L’ultimo fico non si raccoglie mai
La matinà a l’é la mare dla giornà (La mattinata è la madre della giornata)
A San Lorens, l’uva dai brombo a pend (A San Lorenzo, l’uva dai tralci pende)
La via dël vissi, a men-a al presipissi (La via del vizio, conduce al precipizio)
a cura di Sergio Donna (da Armanach Piemontèis 2019, Ël Torèt | Monginevro Cultura)
Lorenza Abrate, Paolo Barosso, Ernesto Bodini, Cesare Borrometi, Roberta Bruno, Alberto Calliano, Nina Catizone, Massimo Centini, Sergio Donna, Antonio Lo Campo, Germano Longo, Roberto Lugli, Enzo Maolucci, Maria Antonietta Maviglia, Beppe Ronco, Pier Carlo Sommo, Mirco Spadaro, Danilo Tacchino.
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