Indicazioni sulla prevenzione delle violenze e aggressioni...

2022-10-15 07:53:34 By : Mr. Buffon Liu

Un vademecum si sofferma sui rischi di aggressioni e violenze del personale sanitario. Come prevenire le aggressioni durante una visita o un colloquio? Cosa fare se avviene un’aggressione? Quali sono le richieste per le aziende?

Roma, 14 Ott – Fin dal 2002 la violenza nei luoghi di lavoro - “ogni aggressione fisica, comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nel posto di lavoro” (NIOSH) - è riconosciuta nel mondo come un importante problema di salute pubblica (World Health Organization, 2002).

In particolare, nella sanità e nell’assistenza sociale i casi di violenza codificati in Italia nell’ultimo quinquennio dall’Inail (violenza, aggressione, minaccia, …) sono stati quasi 11 mila.

Il problema è che esiste comunque, anche nel nostro Paese, “una difficoltà a reperire dati reali che rappresentino la situazione attuale”: spesso le denunce “avvengono prevalentemente solo nel momento in cui l’aggressione al personale genera un infortunio. Molto spesso, infatti, in caso di aggressioni verbali, il lavoratore rinuncia erroneamente alla denuncia”.

A ricordare i rischi di violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari (su questi temi la legge 14 agosto 2020, n. 113 ha istituto una Giornata nazionale di educazione e prevenzione) è il vademecum, elaborato da FP CGIL, dal titolo “ Stop alle aggressioni al personale sanitario”.

Abbiamo già presentato il vademecum soffermandoci su cosa deve fare il lavoratore di fronte ad un potenziale rischio di aggressione, oggi continuiamo ad affrontare il tema parlando di:

Il vademecum ricorda che “qualunque operatore sanitario può essere vittima di atti di violenza, i medici gli Infermieri e gli OSS sono quelli a più alto rischio perché sono a contatto diretto con il paziente e devono gestire una condizione in cui la componente emotiva è molto vulnerabile sia per il paziente che per i parenti”.

Cosa fare, ad esempio, durante una visita o un colloquio?

Il documento indica che “quando sei con un paziente o un parente, durante una visita o un colloquio”, bisogna sempre valutare la “possibilità che possa verificarsi un atto di aggressione”. E quindi (il vademecum si rivolge direttamente agli operatori sanitari) “è prudente:

Il documento si sofferma anche su cosa fare nel caso avvenga un’aggressione o tentativo di aggressione fisica.

Il vademecum presenta anche delle richieste alle aziende per migliorare le tutele.

Si indica che la prevenzione degli atti di violenza contro gli operatori sanitari “richiede che l’organizzazione sanitaria identifichi i fattori di rischio per la sicurezza del personale e utilizzi le strategie ritenute più opportune”. E a tal fine “le strutture sanitarie e socio sanitarie, Anche a seguito dell’approvazione della legge 113/2020, devono impegnarsi nel mettere in atto interventi di prevenzione della violenza che comprendano in primis le azioni di seguito riportate:

Si indica poi che gli interventi per la promozione della sicurezza e la prevenzione dei comportamenti e atti di violenza “devono essere definiti all’interno del piano programma aziendale di gestione del rischio”. Ed è importante che le aziende mettano in atto “tutte le azioni necessarie al fine di prevenire le aggressioni e contemporaneamente lavorare su campagne di sensibilizzazione del cittadino spiegando che l’aggressione al personale sanitario non è la soluzione ai problemi sanitari dei cittadini”.

In particolare “nei contesti dove il personale è maggiormente esposto ai rischi di aggressione, come per esempio il Pronto Soccorso” è fondamentale, tra le altre cose, “mettere in atto sin da subito delle strategie che permettono di mediare situazioni particolarmente esplosive, anche attraverso l’utilizzo di lavoratori adeguatamente formati individuati ad esempio tra coloro che per colpa di limitazioni fisiche personali sono difficilmente ricollocabili nell’assistenza diretta”.

In definitiva, il vademecum, che invita i lavoratori a segnalare tutti gli eventi aggressivi sia verbali che fisici, sottolinea che le aggressioni al personale Sanitario “non devono diventare quotidianità nell’attività lavorativa e di conseguenza non devono essere vissute come tali”.

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Cgil Funzione Pubblica, “ Stop alle aggressioni al personale sanitario”, vademecum edizione 2022 (Formato PDF, 3.03 MB).

Scarica la normativa citata nell’articolo:

LEGGE 14 agosto 2020, n. 113 - Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni.

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