Mido, l’export di occhiali supera i valori del 2019. «Crescita anche nel 2022»- Corriere.it

2022-10-12 08:39:13 By : Mr. Qida Guo

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Dopo 2 anni ritorna il Mido, la maggiore fiera mondiale dell’occhialeria, la prima ad essere cancellata a causa del Covid, che si inaugura sabato alla Fiera Milano Rho. «Non dimenticheremo mai quel momento: abbiamo annullato il Mido quattro giorni prima dell’inizio, previsto il 27 febbraio 2020, ancora prima che arrivassero le disposizioni del governo», ricorda Giovanni Vitaloni, 54 anni, presidente di Mido e Anfao, l’associazione dei fabbricanti articoli ottici. «Mido è il motore della nostra industria dell’occhiale e dell’oftalmica, un patrimonio dell’industria italiana». E questa edizione si apre sotto i migliori auspici, con oltre 660 espositori di 45 Paesi e visitatori provenienti da 50 Paesi, 5 padiglioni, 8 aree espositive e più di 20 incontri e workshop.

Però il settore, a dispetto delle difficoltà, l’anno scorso ha fatto meglio dell’economia italiana, superando i valori di pre pandemia. Nel 2021 la produzione è cresciuta del 35% sul 2020 a 4,7 miliardi (+4,5% sul 2019); l’export è volato del 39,2%, poco sopra i 4 miliardi (+3,4% sul 2019). La spinta è venuta soprattutto dalle montature, le cui esportazioni sono salite dell’8,1% a 1,3 miliardi, mentre la crescita degli occhiali da sole si è limitata al +1,6% tendenziale, a oltre 2,6 miliardi, penalizzata dalle restrizioni durante la pandemia e dal blocco ai viaggi. Anche l’occupazione del comparto, che impiega 18 mila addetti per 848 aziende, ha tenuto. L’import, fermandosi a 1,1 miliardi, ha invece segnato un calo (-4,5%) rispetto al 2019.

«Abbiamo ottenuto risultati più brillanti delle nostre previsioni, perché alcune incertezze sono state superate e l’export nei nostri mercati tradizionali, come gli Stati Uniti, che vale il 31% delle vendite, è andato molto bene», spiega Vitaloni. Riconoscendo che il Covid e la formidabile accelerazione alla digitalizzazione hanno trasformato l’online da «minaccia per la distribuzione tradizionale» a «grandissima opportunità», con una grande spinta verso l’omnicanalità, che integra negozi e online. «Si prova l’occhiale nello showroom e si compra online», spiega il presidente di Anfao.

Anche il 2022 è cominciato in modo positivo. «I primi due mesi sono andati bene e nonostante il difficile momento geopolitico, stimiamo di chiudere il primo semestre con un aumento dell’export del 9-10%, poi ci aspettiamo un rallentamento. Nel complesso il 2022 dovrebbe chiudere in crescita del 4-5% sia come export che come produzione», afferma Vitaloni. E aggiunge: «L’occhialeria italiana ha buone carte da giocare. Siamo leader indiscussi sul segmento alto, ma anche nella fascia media è in vantaggio sulla concorrenza asiatica, che in questo momento ha forti problemi di produzione per le interruzioni legate al Covid e ai rincari energetici», sostiene.

In questo caso, la strategia dell’occhialeria made in Italy si è dimostrata lungimirante «Il distretto italiano è completamente autonomo dalla fornitura di componenti dall’Asia. Abbiamo mantenuto e rilanciato il distretto bellunese e quello più piccolo del Varesotto. L’intera filiera è indipendente, con una supply chain totalmente autonoma dall’estero», sottolinea. «Non a caso i marchi stranieri sono venuti a fare investimenti in Italia».

di Daniele Manca e Roberto Viola

di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

di Paolo Manazza e Luca Zuccala

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