Nuovi schermi per leggere senza occhiali cellulari, tablet e pc - Corriere.it

2022-10-10 15:02:17 By : Ms. Ivy Xu

Non sarebbe comodo se a mettersi gli occhiali, anziché noi, fosse il nostro telefono? Un gruppo di ricercatori del Mit (Massachusetts Institute of Technology) e dell’Università di Berkeley in California hanno sviluppato uno schermo per dispositivi elettronici che si adatta ai difetti di vista di chi lo usa. Perché ciò sia possibile, ovviamente, oltre allo schermo adatto occorre anche un software adeguato.

I difetti di vista sono dati da una discrepanza tra la distanza focale dell’occhio, ossia l’intervallo spaziale in cui esso è in grado di mettere a fuoco, e la distanza effettiva dell’oggetto. Il nuovo schermo, di fatto, simula un’immagine alla corretta distanza focale, che verrebbe percepita come sfocata da un occhio sano. Il meccanismo sfruttato è simile a quello che permette la visione di film in 3D: sullo schermo vengono proiettate due immagini leggermente differenti e sfasate per ciascuno dei due occhi; l’uso di occhiali speciali fa sì che ciascun occhio veda solo l’immagine a lui destinata. Questo crea l’illusione delle tre dimensioni. Sono già stati sviluppati, proprio da ricercatori al Mit, schermi che consentono la visione tridimensionale senza uso di occhiali. La correzione dei difetti di vista si effettua in maniera simile: in tal caso occorre produrre immagini distinte e non allineate per le diverse parti della pupilla.

La difficoltà data da questa tecnica è legata al fatto che rappresentare più immagini diverse sullo stesso schermo significa impiegare più pixel (unità fondamentali in cui si divide la superficie di un display) per un solo punto dell’immagine finale. In pratica, l’immagine che deve essere percepita dalla parte destra della pupilla viene spostata un po’ verso sinistra, viceversa quella per la parte sinistra della pupilla sarà leggermente spostata verso destra. Un numero maggiore di immagini sfasate consente di adattare ancora di più lo schermo alla vista. Il fatto di dover impiegare un gruppo di pixel fisici per riprodurre un solo punto dell’immagine reale fa sì che la risoluzione dello schermo diminuisca notevolmente.

I ricercatori del Mit hanno risolto questo problema in maniera analoga a quanto fatto dai colleghi che hanno sviluppato la tecnologia 3D. In pratica, si sono resi conto che c’è una notevole ridondanza tra le varie immagini richieste per simulare i differenti angoli di visione e che, pertanto, ogni singolo pixel fisico può partecipare contemporaneamente alla formazione delle immagini per vari angoli visuali. In questo modo la perdita in risoluzione è molto più modesta. Le immagini da riprodurre sullo schermo sono gestite e calcolate a seconda del difetto di vista dell’utente tramite un programma dedicato.

Nel prototipo realizzato dai ricercatori lo schermo è ricoperto da una sottile maschera che presenta una finissima matrice di fori. Grazie alla quale ogni parte dell’occhio vede i pixel dell’immagine che le è destinata, mentre gli altri le sono invisibili. Nella futura versione commerciale molto probabilmente questa maschera sarà eliminata e sostituita dalla tecnologia usata per i 3D, ossia la sovrapposizione di sottili schermi a cristalli liquidi. Inoltre potrà essere incluso un programma in grado di misurare i difetti di vista dell’utente e impostare di conseguenza le correzioni da apportare allo schermo. Questa tecnologia potrà essere applicata a telefoni cellulari, palmari, tablet e computer, nonché a dispositivi Gps da usare in auto, in modo che il guidatore possa limitarsi a usare lenti per vedere a distanza (se necessario), senza preoccuparsi dei problemi di vista da vicino.

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