Bloccate anche le vendite online di smartphone dopo lo stop del tribunale per mancato pagamento di licenze. L’azienda cinese pronta a rivedere le strategie commerciali all’estero: rotta su Africa e Medioriente
Mercato tedesco chiuso per Oppo. L’azienda cinese, quarto produttore mondiale di smartphone, è stata definitivamente bandita dalla Germania a seguito della causa intentata – e vinta – da Nokia per violazione di brevetti standard contro il produttore asiatico. Oppo pronta a rafforzare le attività all’estero spingendosi nel mercato mediorientale e africano.
Gli utenti che accedono al sito tedesco di Oppo saranno da ora in poi accolti dal messaggio: “Le informazioni sul prodotto non sono attualmente disponibili”. E’ il frutto della causa giudiziaria intentata dal fornitore finlandese Nokia contro Oppo per omesso pagamento di utilizzo di brevetti tecnologici. Ad agosto un tribunale tedesco aveva già interrotto le vendite offline di smartphone Oppo.
Ma potrebbe non finire qui. Secondo alcune testate Nokia sta intentando ulteriori cause in altri paesi europei, il che significa che gli smartphone Oppo potrebbero essere esclusi da ulteriori mercati.
Oppo ha anche dovuto affrontare una serie di sfide in India, mercato in cui si è espansa nel 2014. A luglio, il governo indiano ha annunciato una multa di 43,8 miliardi di rupie (550 milioni di dollari all’epoca) contro la filiale locale di Oppo per evasione fiscale.
Fondata nel 2004 a Dongguan, nella provincia del Guangdong, Oppo costituiva inizialmente la divisione audiovisiva del produttore di elettronica BBK (di cui fa parte anche Vivo) ed è passata alla produzione di smartphone nel 2011. Nel 2016 l’azienda è salita ai vertici del mercato cinese degli smartphone ed è successivamente entrata nel mercato europeo, thailandese, giapponese, mediorientale e africano.
Negli ultimi anni, le sanzioni statunitensi imposte a Huawei Technologies hanno fornito a Oppo l’opportunità di attirare una parte dei clienti della sua rivale e crescere ulteriormente.
La mossa della Germania si inserisce in uno scenario depressivo per il mercato cinese degli smartphone, che si prevede crollerà ai suoi minimi storici per la prima volta principalmente a causa della riduzione dei consumi. Inoltre Oppo deve anche affrontare la concorrenza agguerrita di altri produttori di telefoni economici, come Vivo e lo spinoff Huawei Honor.
Oppo ha firmato un memorandum d’intesa il mese scorso con il governo egiziano per costruire lì una fabbrica di smartphone. Inizialmente investirà 20 milioni di dollari nell’impianto, la cui capacità annua dovrebbe raggiungere i 4,5 milioni di unità, e utilizzerà il nuovo hub di produzione per espandere le vendite nei paesi circostanti.
In America Latina, Oppo è entrata per la prima volta in Messico, seguita da Cile e Colombia, e prevede di potenziare le operazioni di vendita in quei mercati.
Oppo amplierà anche la sua gamma di prodotti non smartphone. A partire da questa estate, l’azienda ha venduto per la prima volta tablet in Europa e Giappone. Sta sviluppando occhiali per realtà aumentata e vede il metaverso come un’opportunità di business.
L’azienda ha molta strada da fare per raggiungere i tre maggiori produttori globali di smartphone: Samsung Electronics, Apple e Xiaomi. La quota mondiale di Oppo nelle spedizioni si aggira intorno al 10% e la società non è stata in grado di ridurre il divario con i suoi tre rivali negli ultimi trimestri.
“Non importa quali ostacoli affrontiamo, possiamo risolvere i nostri problemi andando avanti”, ha detto il Ceo di Oppo, Chen, ai media cinesi. La chiave per un rilancio passerà dalle strategie che verranno messe in atto per superare l’attuale congiuntura, oltre che dalle politiche “low cost”.
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