Ryan Murphy, la storia di un altro serial killer dopo Jeffrey Dahmer?

2022-10-15 18:20:49 By : Mr. Amy Chen

Ryan Murphy racconterà la storia di un altro efferato serial killer dopo quella di Jeffrey Dahmer? La teoria parte dal web

Ryan Murphy è la vera gallina dalle uova d’oro della tv. Ogni creatura televisiva dello sceneggiatore, ideatore e produttore esecutivo ottiene un enorme successo tra il pubblico. L’ultimo caso da aggiungere alla lista è quello di Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story, la miniserie con protagonista Evan Peters nei panni dell’efferato ‘cannibale di Milwaukee’. Lo show è diventato un vero e proprio caso mediatico su Netflix. In poche settimane dall’uscita è diventata la seconda serie in lingua inglese più vista di sempre sulla piattaforma di streaming. Con circa 700 milioni di ore viste in totale nei primi 28 giorni ha persino superato la seconda stagione di Bridgerton. A reggere il primato resta invece ancora la quarta annata di Stranger Things. 

Ma c’è un particolare dell’ultima puntata che ha catturato l’attenzione del pubblico. Nel decimo episodio c’è stato un parallelismo tra la storia di Jeffrey Dahmer e quella di un altro efferato serial killer degli anni 70: John Wayne Grace. L’uomo, soprannominato il ‘killer clown’ ha rapito, torturato, seviziato e ucciso 33 persone, crimini per cui venne condannato a morte nel 1994. Nella serie la storia di Dahmer e quella di Grace vengono raccontate attraverso due binari paralleli. Da un lato assistiamo al battesimo del cannibale di Milwaukee, avvenuto in carcere. Contemporaneamente ci viene mostrata la scena in cui il killer clown viene condannato a morte attraverso un’iniezione letale. Non si tratta di una scelta stilistica dei creatori: sembra infatti che i due fatti siano accaduti esattamente lo stesso giorno.

Secondo i fan però quella fatta da Ryan Murphy non è stata solo una scelta stilistica ma una sorta di easter egg. L’autore potrebbe decidere di fare di questa modalità di narrazione una sorta di nuovo format in cui, di stagione in stagione, racconta la storia di un famigerato serial killer. Non sarebbe infatti affatto improbabile l’annuncio di un “Gracy – Monster: the John Wayne Grace Story“. Finora si tratta, chiaramente, di una sola congettura dei fan.

Non c’è stato alcun commento ufficiale in merito né da parte di Murphy né tantomeno da parte di Netflix. È tuttavia probabile che, visto il successo ottenuto da Dahmer, Netflix decida di sfruttare l’onda e riproporre in futuro lo stesso format.

Chi conosceva la storia di Jeffrey Dahmer ha notato una sostanziale differenza tra il processo raccontato nella serie tv e quello reale

La storia del serial killer Jeffrey Dahmer sta appassionando sempre più telespettatori. In poche settimane dalla sua uscita Dahmer, la miniserie firmata da Ryan Murphy e con protagonista EvanPeters, è diventata la seconda serie in lingua inglese più vista di sempre su Netflix. Con circa 700 milioni di ore viste in totale nei primi 28 giorni ha persino superato la seconda stagione di Bridgerton. A reggere il primato resta invece ancora la quarta annata di Stranger Things. La storia del ‘cannibale di Milwaukee’. tiene incollati i telespettatori, che cercano di conoscere i dettagli di una storia che ha sconvolto l’intero mondo. Sempre su Netflix è da poco uscito un episodio di Conversazioni con un killer – Il caso Jeffrey Dahmer dedicato proprio a questa storia.

E in questo clima di interesse, in alcuni casi malato, per quanto avvenuto qualcuno ha notato un particolare. Si tratta di una differenza sostanziale tra il racconto fatto da Murphy nello show e quanto invece avvenuto nel reale processo che portò alla condanna del pluri-omicida. Durante le udienze del procedimento penale il Dahmer della serie indossa degli occhiali da vista (che sono stati di recente messi in vendita a un prezzo assurdo). Nelle immagini del vero processo l’assassino non aveva alcun occhiale. Da quel che è emerso dagli atti dell’epoca Dahmer decise di non indossare gli occhiali da vista per non vedere nitidamente i famigliari delle vittime. Quel che non sappiamo però è se questa scelta sia dovuta a una sorta di pentimento del killer o se si sia trattato di completo menefreghismo.

Non sappiamo inoltre il motivo per cui Ryan Murphy e il suo team abbiano deciso di non seguire pedissequamente quanto avvenuto nella realtà. Ma questo è solo una delle tante differenze tra la serie e gli eventi reali (e che abbiamo raccolto qui). C’è ad esempio il caso di GlendaCleveland, una delle principali protagoniste della vicenda interpretata da Niecy Nash. La donna è esistita davvero ma non viveva nello stesso edificio del serial killer e non era quindi la sua vicina di casa.

l personaggio della miniserie si ispira non solo a Glenda, ma anche a un’altra vicina, Pamela Bass. Era lei la donna che viveva sullo stesso pianerottolo di Jeffrey Dahmer. Glenda Cleveland viveva invece nell’appartamento dall’altra parte della strada.

Dopo il successo della miniserie Netflix su Jeffrey Dahmer è diventata virale su TikTok una spaventosa challenge

La miniserie Netflix su Jeffrey Dahmer è sicuramente il fenomeno mediatico del momento. In appena due settimane di uscita la serie che racconta la storia del ‘cannibale di Milwaukee’ è riuscita a infrangere ogni record di visualizzazione sulla piattaforma. Dahmer è infatti diventata la nona serie televisiva in lingua inglese più vista di tutti i tempi. Lo show con Evan Peters e creato da RyanMurphy è stato visto per ben 496,1 milioni di ore e ha ancora diversi giorni di tempo per poter migliorare il suo già incredibile record. Ma come ogni fenomeno mediatico c’è sempre il rovescio della medaglia.

Sui social sono sempre di più i video e i commenti degli utenti che sembrano quasi giustificare il comportamento di Jeffrey. “In fondo cercava solo qualcuno che l’amava“, si legge (purtroppo troppo spesso!) facendo un giro sui vari social network. Ma non è finita qui. Negli ultimi giorni si sta diffondendo su TikTok una nuova preoccupante challenge che prende ispirazione proprio dal caso Dahmer. A raccontare questa sfida è stato il New York Post, che ha fatto un’indagine partendo una normale ricerca sulla piattaforma. Se si digita infatti le parole “Jeffrey Dahmer vittime polaroid” si apre infatti una lunga sequela di video. In questi TikTok ci sono persone che filmano le loro reazioni mentre guardano le vere polaroid scattate dal serial killer.

Come raccontato nella miniserie infatti Dahmer era solito scattare delle foto delle vittime, che conservava nei cassetti della sua casa. Una pratica spaventosa che è stata ovviamente condannata da diverse testate e blog. Gran parte delle foto sono state attualmente censurate e questo potrebbe dare un freno al diffondersi della challenge. Intanto dallo scorso 7 ottobre è entrato a far parte del catalogo Netflix il documentario Conversazioni con un killer: Il caso Dahmer.

La docu-serie, che racconta la storia dei più famosi casi di omicidi, si occupa del caso del ‘cannibale di Milwaukee’ raccontando la sua versione dei fatti emersa durante gli incontri in cella con i suoi legali.

La miniserie su Jeffrey Dahmer infrange un nuovo record ed entra nella Top 10 delle serie più viste di sempre su Netflix

Un nuovo record storico per Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story! La miniserie Netflix firmata da Ryan Murphy e con protagonista Evan Peters ha stracciato ogni primato di visualizzazione. Sono state circa 192 milioni le ore di views dello show, che racconta la storia del ‘cannibale di Milwaukee’, nella sola prima settimana. Lo show ha raggiunto la cima della Top 10 delle serie più viste sulla piattaforma di ben 92 paesi e riuscendo nell’impresa di fare addirittura meglio di Squid Game. A questi va aggiunto un nuovo importante traguardo delle ultime ore.

Alla sua seconda settimana di programmazione Dahmer è infatti diventata la nona serie televisiva in lingua inglese più vista di tutti i tempi. Il metro di misura scelto da Netflix per misurare la popolarità di un suo show è legato alle ore di visione di un titolo nei primi 28 giorni di programmazione. Ebbene, con appena due settimane all’attivo, la miniserie su Jeffrey Dahmer è stata vista per ben 496,1 milioni di ore. ‘Monster’ ha ancora a disposizione ben 16 giorni per poter risalire ancora gradini in questa speciale classifica. Secondo i dati che sono stati riportati dal colosso dello streaming, almeno 56 milioni di account hanno già visto tutti i 10 episodi. Un successo innegabile che è stato però seguito da svariate polemiche. In particolar modo i parenti delle vittime del serial killer hanno criticato la scelta di Netflix.

Non sto dicendo a nessuno cosa guardare, so che il genere true crime va forte in questo periodo, ma se siete davvero curiosi delle vittime, la mia famiglia (gli Isbell) è incazzata per questo show – ha scritto il cugino di una delle vittime, Errol Lindsey, in un lungo tweet – Una storia che è stata raccontata più e più volte? Di quanti film/spettacoli/documentari abbiamo bisogno?

Anche Rita Isbell, sorella di Errol, ha dichiarato di non essere mai stata contattata da Netflix. “Non sono mai stata contattata per la serie. Credo che Netflix avrebbe dovuto chiederci se ci dispiaceva o come ci sentivamo a realizzarlo. Non mi hanno chiesto nulla. L’hanno fatto e basta“, ha dichiarato in un’intervista a Insider.

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